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Luca Cambiaso

Luca Cambiaso, è senza dubbio l’artista ligure internazionalmente più noto, grazie alla complessità della sua esperienza artistica, alla sua qualità di disegnatore e soprattutto alla sua opera all’Escorial che ne conferma la notorietà nel panorama del tardo Cinquecento europeo.

Il carattere di esemplarità del pittore ligure nel suo rapporto con i grandi maestri del Cinquecento – Michelangelo, Correggio, Tiziano – e la sua dimensione europea, sono i presupposti di questa importante iniziativa espositiva che, a distanza di 50 anni dell’ultima mostra monografica, offre al pubblico una ampia selezione di opere che rivelano in modo completo le scelte del pittore e che permettono di seguirne l’itinerario artistico dall’esperienza giovanile fino all’attività per la corte spagnola.
Contemporaneamente al rivelarsi dell’attività dell’artista, Genova vive un momento di formidabile sviluppo del suo ruolo economico e politico, inserita in un circuito che lega i grandi centri del potere europeo. Cambiaso opera proprio in quel momento di eccezionale protagonismo della città, agli inizi della stagione nella quale l’aristocrazia genovese vuole e riesce a mostrare il ruolo internazionale raggiunto: lo testimoniano l’eccezionale sviluppo edilizio con la diffusione di una originale tipologia di palazzi e di ville, recentemente riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, e la coeva necessità di esprimere una grande decorazione che attraverso iconografie appropriate dichiarasse la ‘virtù’ della classe dominante. A partire dal contesto degli anni Trenta del Cinquecento con la presenza dell’insegnamento dei grandi maestri, l’attenzione punta sempre più sullo specifico della vivace sperimentazione dei modi del pittore ligure: le tavole del primo periodo, i soggetti profani, i celebri notturni, le grandi pale d’altare, l’attività di frescante – testimoniata in mostra da una serie di studi e prove grafiche di grande valore, accanto a tre proiezioni tutte dedicate ad alcuni dei più importanti cicli decorativi per le dimore dell’aristocrazia e per le rinnovate forme della comunicazione religiosa – fino alla presenza in Spagna.

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