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CrossOver

A DIALOG BETWEEN THE CHINESE SCHOOL OF HUBEI AND THE NEW ITALIAN ART SCENE

a cura di Ji Shaofeng e Alessandro Riva

preview e art live performance mercoledì 29 maggio h. 19>24
Chiostri di San Salvador San Marco 4826 Campo San Salvador Venezia
(Telecom Future Center)
opening sabato 1 giugno h. 18
Tesa 113 Arsenale Nord Venezia (ACTV fermata Bacini)
1 giugno – 24 novembre 2013 h. 10>18

CINA-ITALIA, LA NUOVA ARTE TRA AVANGUARDIA E RECUPERO DELLE IDENTITA’
 In concomitanza con la Biennale d’Arte di Venezia 2013, la mostra CROSSOVER apre il dialogo tra gli artisti della Scuola di HUBEI e alcuni esponenti della nuova scena artistica italiana.

Venezia, porta d’Oriente, guarda con estrema attenzione ai paesi che stanno rinnovando il loro linguaggio artistico come la Cina. Con una performance live di anteprima mercoledì 29 maggio, viene presentata ai Chiostri di San Salvador a Venezia la mostra CROSSOVER / A dialog between the Chinese School of Hubei and the New Italian Art Scene, manifestazione parallela alla Biennale d’Arte di Venezia, che si svolge dal 1° giugno al 24 novembre alla Tesa 113, Arsenale Nord. Curata da Ji Shaofeng e Alessandro Riva, la mostra mette in luce il lavoro e le esperienze di un gruppo coerente e articolato di artisti cinesi – la cosiddetta Scuola di Hubei – ponendoli a confronto con analoghe esperienze provenienti dall’arte italiana contemporanea. Se gli artisti cinesi raccontano la realtà della nuova arte del loro paese, sospesa tra avanguardia e tradizione, tra recupero delle tecniche tradizionali e accenti fortemente contemporanei, analogamente anche gli artisti italiani di queste ultime generazioni hanno compiuto un percorso di recupero di tecniche tipiche della tradizione italiana (pittura e scultura, in primis, ma anche fotografia e video, trattati con un’impostazione fortemente classica e raffinata dal punto di vista esecutivo e formale), pur con accenti e modalità contemporanee, mescolandole con influenze novecentesche, con uno sguardo alle tematiche sociali e con un continuo rimescolamento delle forme e dei richiami estetici tipico della surmodernità. CROSSOVER non vuole essere dunque un semplice confronto a distanza, ma il primo tentativo di mettere insieme due esperienze lontane geograficamente, mescolandole e cercando di lasciare che gli artisti stessi si contaminino, si guardino e influenzino vicendevolmente.

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